venerdì 29 ottobre 2010

Inquisitiveness.

La curiosità a volte può arrivare anche ad ucciderci. Quanto si può essere curiosi quando non si sa qualcosa? Quanto saremo disposti a dare? Ci sono cose per quali, pur di saperle, saremmo disposti a fare veramente di tutto. Ci sono cose che semplicemente non possiamo fare a meno di sapere, cose che ci spingono ad andare oltre ogni limite, cose che ci tormentano, ci angosciano: cose che dobbiamo sapere. In fondo la curiosità di per sè non è niente di male, ma il problema sorge quando la curiosità si trasforma in ossessione, in smania di conoscere assolutamente, in qualcosa che non riusciamo a controllare perchè diventa più forte di noi. 
La curiosità di sapere quello che ci viene nascosto, di quello che non riusciamo ad intuire, di quello che ci viene celato, di quello che i nostri occhi non riescono a scorgere, può arrivare anche a corroderci. Ed è una corrosione lenta e prolungata, che scava un pezzettino alla volta. Ma alla fine quanto si spinge in là il nostro desiderio di sapere a tutti i costi? Vogliamo veramente sapere ogni cosa? In realtà no. Perchè qualche volta certe cose è decisamente meglio non saperle. E quando poi, finalmente scopriamo quel qualcosa che volevamo sapere da tanto tempo, pensiamo che sarebbe stato meglio non averlo mai saputo. Perchè è e sarà sempre così: l'uomo si contraddice e noi lo facciamo tutti i giorni senza accorgercene.


giovedì 21 ottobre 2010

Apologize.

Ci insegnano fin da piccoli che l'uomo non è perfetto, che l'uomo è naturalmente portato a sbagliare, a commettere errori, sempre e ripetutamente. Ma quello che non ci insegnano mai è saper perdonare dopo che siamo stati feriti. Perdonare è la cosa più difficile da fare, perchè dobbiamo fare i conti con il nostro orgoglio. E l'orgoglio, poveri noi, è il peggiore dei difetti. E, aggiungerei,  anche quello più sottovalutato. Esso si insinua strisciando nella mente e mette radici subito e, una volta che ha preso piede, cresce e cresce e l'unica cosa che ci resta da fare è trovare il modo e soprattutto la forza di sdradicarlo. 
Il perdono è qualcosa di complesso e di magnifico al tempo stesso. E' qualcosa che molto spesso non riusciamo proprio a fare, perchè ci blocchiamo allo stadio primordiale della rabbia e non riusciamo più ad andare avanti, precludendoci così tante occasioni e tante nuove strade. Purtroppo, o per fortuna, non ci è stato consegnato nessun manuale che ci spieghi cosa dobbiamo fare, quali atteggiamenti assumere per sbloccarci da quella situazione e proseguire per la nostra strada. Il perdono è qualcosa che si impara a saper mettere in pratica con l'esperienza, con il tempo, ma specialmente con la voglia di superare i piccoli ostacoli che incontriamo, di andare oltre le piccole incomprensioni e andare avanti sempre e comunque. Ma spesso, anzi tantissime volte, non  ci riusciamo, perchè siamo uomini, siamo imperfetti, siamo restii e siamo codardi perchè  è sempre più facile cedere all'orgoglio che aprirsi alla comprensione. Ma l'importante è provarci, provarci e provarci ancora. Perdonare ci rende liberi, ci rende migliori e ci fa stare bene. Allora perchè non provarci?

venerdì 15 ottobre 2010

Fight.

Nella vita ognuno di noi, prima o poi, deve fare i conti con le proprie battaglie.
Tutti abbiamo una battaglia da combattere, una sfida da affrontare: che sia per amore, per lavoro, per salute o per qualsiasi altra cosa. Ma soprattutto dovremmo fare dei sacrifici per queste.. sacrifici che alcune volte non riusciremo a sopportare, sacrifici che richiederanno coraggio, tenacia e costanza.. sacrifici che a volte saranno più grandi di noi. Ma non per questo dovremo desistere. La vita è troppo breve per arrendersi, e combattere per qualcosa, soprattutto quando questa ci dà la forza per andare avanti, ci dà quella scarica di adrenalina che rende la nostra vita decisamente migliore, più interessante e degna di essere vissuta. Purtroppo, come in ogni sfida, dovremo anche mettere in conto l'alta percentuale di rischi che potremo correre. E senza dubbio il rischio più grande che dovremmo affrontare nel lottare, sarà sicuramente quando saremo costretti a dichiarare la resa.. a renderci conto che abbiamo perso e che spesso, quando le battaglie vanno ben oltre le nostre potenzialità, non possiamo far altro che abbandonare il campo di battaglia, estenuati per lo sforzo, ma fieri di non aver mollato e fiduciosi di poter vincere la prossima battaglia.


venerdì 1 ottobre 2010

Some way.

La vita a volte è esattamente come un'autostrada. 
C'è chi procede tranquillamente per la sua strada sulla sua comoda terza corsia, c'è chi sta nel mezzo a volte procedendo più velocemente e  a volte invece decidendo di dare una scossa alla sua vita con una bella accellerata e c'è chi poi è sempre sulla corsia di sorpasso, sempre con il piede sull'accelleratore, sempre di corsa senza fermarsi mai, sempre pronto a superare tutto e tutti.  La vita è come un'autostrada perchè ognuno ha la sua corsia preferenziale, però ogni tanto possiamo anche cambiare e decidere di scegliere un'altra direzione senza che nessuno ce lo possa impedire. E' un'autostrada perchè tutti procediamo spediti e determinati verso la nostra meta, senza pause a meno che non incontriamo qualche ostacolo, e spesso, purtroppo bisogna fare i conti anche con qualche incidente, perchè, beh, la vita è piena di imprevisti e quando ci imbattiamo in essi, non sempre la corsia di sorpasso ci può aiutare. A volte dobbiamo solo fermarci in qualche piazzola di sosta o in qualche stazione per rifornirci ed essere  così pronti a ripartire per affrontare un nuovo viaggio o semplicemente per tornare a casa.  
La vita è un'autostrada perchè non  possiamo  stare  sempre  sulla strada, alcune volte dobbiamo prendere qualche uscita perchè non si può vagare in eterno: tutti prima o poi arriviamo a destinazione.