venerdì 31 dicembre 2010

Cin-Cin.

Per questo 2010 che oramai sta finendo, vorrei fare un brindisi. 
Un brindisi agli amici (quelli veri), uno alla famiglia che nel bene o nel male ci sta sempre accanto, uno all'amore che colora i nostri giorni, uno a chi è sempre rimasto anche quando l'abbiamo trattato male, anche quando non c'era bisogno, uno a chi se ne è andato, uno alle persone lontane e alle persone vicine, uno a quelle persone che anche se oggi non sono più con noi, è come se non ci avessero mai abbandonati, uno a chi ci ha voltato le spalle nel momento del bisogno perchè un giorno sia ripagato con la stessa moneta, uno agli ipocriti perchè lungo la nostra strada ne incontreremo sempre qualcuno, uno alla speranza perchè non ci abbandoni mai, uno a quelle persone che ci hanno augurato del male perchè possano trovare la vera felicità un giorno e infine uno a noi stessi affinchè possiamo ricordare gli errori commessi per guardarci dal ripeterli, affinchè possiamo conservare il ricordo delle cose più belle che ci sono successe e anche quelle più brutte ma solo per essere meglio pronti ad affrontare quello che ci riserva questo nuovo anno, sperando che porti con sè speranza, emozioni, coraggio e un pizzico di fortuna in più!



mercoledì 15 dicembre 2010

Who matters.

Fin da piccoli ci insegnano sempre a fare la cosa giusta, a comportarci bene, ad aiutare gli altri, a non dire parolacce, a non dire bugie, ma la maggior parte delle volte non si è ripagati con la stessa moneta. E sapete perchè? Perchè le persone hanno sempre quel bruttissimo vizio di ricordarsi solo i lati peggiori degli altri. 
Per quanto ci possiamo sforzare di compiere cose buone, di agire in maniera giusta, di comportarci bene, di compiere anche grandi imprese, verremo sempre ricordati per quell'unica cosa sbagliata che abbiamo fatto. Per quell'unico sbaglio che saranno subito tutti pronti a rinfacciarci. 
Le persone sono sempre più affezionate ai pettegolezzi che alla verità, sono sempre più pronte a coglierti in fallo che ad aiutarti, sono sempre più attente a cogliere le cose cattive invece di quelle buone e a vedere solo i difetti invece di apprezzare i pregi. E' una tendenza malsana, un difetto diffuso, ma riflette tristemente la nostra società. Interessata solo al peggio, solo a quello che può danneggiare l'altro, solo a quei piccolissimi dettagli che potrebbero metterci in difficoltà. Le persone difficilmente ci apprezzano per quello che siamo, difetti e vizi compresi, però quando troviamo finalmente una persona che sia in grado di volerci bene e di starci accanto nonostante tutto, penso che sia la migliore conquista che si possa raggiungere. Non importa quante persone parleranno male di noi, quante non ci sopporteranno, quante ci augureranno le peggiori cose, importa solo trovare quelle poche persone che ci vorranno bene per i nostri difetti, per i  nostri sorrisi, per i nostri errori e per quel poco che possiamo regalare ogni giorno.
 
 
 
 

lunedì 22 novembre 2010

People.

Sapete qual è il problema? 
Il problema è che ci illudiamo ancora che le persone imparino a comportarsi, ma finiamo inevitabilmente per essere delusi. L'unica soluzione è imparare a fregarsene e ad andare avanti, perchè di persone migliori ne incontreremo sicuramente.
Perchè in fondo è sempre la stessa storia: siamo come dei bambini che aspettano sempre ansiosamente la notte della Vigilia di Natale per poter vedere Babbo Natale, ma ogni volta vengono delusi nelle loro aspettative, ma non per questo smettono di sperare. E noi ci  comportiamo esattamente così. Speriamo ogni volta che le persone siano cambiate, che non siano sempre così tristemente menefreghiste, opportuniste, egoiste, ma, ahimè, la realtà è sempre diversa dalla nostra immaginazione. E non c'è rimedio per questo, non c'è niente che possiamo fare. 
Le persone per quanto promettano, non cambiano mai. Alla fine restano sempre così come sono, dirette verso i loro scopi, interessate solo  ai loro obiettivi e basta. Non c'è altro che conti. E sì, alcune volte  ci restiamo male, soffriamo, ci arrabbiamo, ma alla fine dei conti ne vale veramente la pena?
Ebbene, sono giunta alla conclusione che sia  meglio lasciarsi alle spalle tutto, comprese tutte quelle persone che erano interessate a noi solo per qualcosa e alle quali in fondo non importava realmente di noi. E non è una decisione facile e purtroppo è anche una cosa triste e dolorosa da realizzare, ma non è mai troppo tardi per imparare e rimediare. Perchè come si dice, finchè c'è vita, c'è Speranza.






mercoledì 10 novembre 2010

Time.

Tempo. Tempo. Abbiamo sempre bisogno di più tempo, perchè quello che abbiamo non ci basta mai. Ma cosa vuol dire per noi il concetto di tempo? Solo ed esclusivamente contare le ore, i minuti e i secondi che passano? O ha qualche significato più nascosto? Il tempo non è solo quel meccanismo spazio-temporale inarrestabile che ci permette di scandire i giorni, i mesi e gli anni, ma è anche qualcosa di più profondo. Il tempo può essere così vicino da poterlo semplicemente contare sulle dita della nostra mano, ma  a volte può essere anche così lontano da noi da farci sentire disorientati. 
Il tempo lo sentiamo fermarsi nei momenti noiosi, fuggire via nei momenti più intensi, passare senza fermarsi in quelli più brutti e abbandonarci definitivamente in quelli più tragici. Esso ha un'influenza nella nostra vita molto più grande di quella che possiamo solamente immaginare; il tempo ci forma, il tempo ci aiuta, il tempo ci cambia. Il tempo per certi versi è un nostro grande amico: ci aiuta a superare le botte più forti, di quelle che ti restano dentro, e ci insegna che bisogna sempre andare avanti. Per questo abbiamo sempre bisogno di lui. Ne abbiamo bisogno per crescere, per migliorare, per rimediare agli sbagli commessi, per chiedere scusa, per compiere scelte difficili, per affrontare nuove situazioni, per diventare più forti, per imparare ad amare e a metabolizzare anche gli eventi più sconvolgenti.  Quindi, quello di cui abbiamo bisogno più di tutto è tempo per non farci cogliere di sorpresa,  tempo per essere Pronti.


mercoledì 3 novembre 2010

Grow.

Crescere. Abbiamo sempre tanta fretta di crescere. E perchè? Perchè quando siamo piccoli, la parola crescere per noi diventa sinonimo di libertà, autonomia, indipendenza, possibilità di fare chissà quali grandi cose. Ma ignoriamo che purtroppo crescere vuol dire anche assumersi delle responsabilità, affrontare problemi che sono ben più seri di subire le urla della mamma perchè abbiamo sporcato il divano. E  scopriamo l'altra faccia della medaglia quando iniziamo a crescere. 
Crescere è faticoso, è impegnativo e richiede tanta dedizione. Ma soprattutto la cosa più difficile è diventare adulti.  E succede all'improvviso da un giorno all'altro, senza nessun preavviso e te ne accorgi quando arriva il tanto atteso giorno del 18esimo compleanno. E dopo ti senti diverso? Semplicemente puoi  guidare, puoi votare, puoi andare in locali vietati ai minori di 18anni, puoi bere e fumare (cosa che molte persone fanno già da prima). Beh allora perchè ci teniamo tanto a crescere? La risposta è semplice: perchè nonostante i problemi, nonostante le difficoltà, nonostante gli ostacoli che incontriamo, crescere è bello. Crescendo impari tante cose e molto spesso dai tuoi stessi errori, impari a conoscere le persone in fondo, impari a rialzarti anche senza l'aiuto della mano dei tuoi genitori, impari a cavartela da solo, impari ad incassare le botte ed andare avanti, impari cosa vuol dire soffrire, ma soprattutto impari cosa vuol dire amare. E allora non c'è prova, non c'è pericolo, non c'è avversità che non valga affrontare per l'amore. Quindi cresciamo e non sempre nel migliore dei modi; perchè ci portiamo inevitabilmente dietro un bagagliaio pieno di ferite, di delusioni, di sofferenza ma anche di tante conquiste, di tanta felicità e di tanta gioia. Perciò anche se alle volte abbiamo paura di crescere, di entrare in quello strano mondo degli adulti perchè ci assale una tremenda sindrome di Peter pan e vorremmo tanto tornare bambini, non dobbiamo avere paura di proseguire, perchè crescere è sorprendente e fa parte di noi.

 

venerdì 29 ottobre 2010

Inquisitiveness.

La curiosità a volte può arrivare anche ad ucciderci. Quanto si può essere curiosi quando non si sa qualcosa? Quanto saremo disposti a dare? Ci sono cose per quali, pur di saperle, saremmo disposti a fare veramente di tutto. Ci sono cose che semplicemente non possiamo fare a meno di sapere, cose che ci spingono ad andare oltre ogni limite, cose che ci tormentano, ci angosciano: cose che dobbiamo sapere. In fondo la curiosità di per sè non è niente di male, ma il problema sorge quando la curiosità si trasforma in ossessione, in smania di conoscere assolutamente, in qualcosa che non riusciamo a controllare perchè diventa più forte di noi. 
La curiosità di sapere quello che ci viene nascosto, di quello che non riusciamo ad intuire, di quello che ci viene celato, di quello che i nostri occhi non riescono a scorgere, può arrivare anche a corroderci. Ed è una corrosione lenta e prolungata, che scava un pezzettino alla volta. Ma alla fine quanto si spinge in là il nostro desiderio di sapere a tutti i costi? Vogliamo veramente sapere ogni cosa? In realtà no. Perchè qualche volta certe cose è decisamente meglio non saperle. E quando poi, finalmente scopriamo quel qualcosa che volevamo sapere da tanto tempo, pensiamo che sarebbe stato meglio non averlo mai saputo. Perchè è e sarà sempre così: l'uomo si contraddice e noi lo facciamo tutti i giorni senza accorgercene.


giovedì 21 ottobre 2010

Apologize.

Ci insegnano fin da piccoli che l'uomo non è perfetto, che l'uomo è naturalmente portato a sbagliare, a commettere errori, sempre e ripetutamente. Ma quello che non ci insegnano mai è saper perdonare dopo che siamo stati feriti. Perdonare è la cosa più difficile da fare, perchè dobbiamo fare i conti con il nostro orgoglio. E l'orgoglio, poveri noi, è il peggiore dei difetti. E, aggiungerei,  anche quello più sottovalutato. Esso si insinua strisciando nella mente e mette radici subito e, una volta che ha preso piede, cresce e cresce e l'unica cosa che ci resta da fare è trovare il modo e soprattutto la forza di sdradicarlo. 
Il perdono è qualcosa di complesso e di magnifico al tempo stesso. E' qualcosa che molto spesso non riusciamo proprio a fare, perchè ci blocchiamo allo stadio primordiale della rabbia e non riusciamo più ad andare avanti, precludendoci così tante occasioni e tante nuove strade. Purtroppo, o per fortuna, non ci è stato consegnato nessun manuale che ci spieghi cosa dobbiamo fare, quali atteggiamenti assumere per sbloccarci da quella situazione e proseguire per la nostra strada. Il perdono è qualcosa che si impara a saper mettere in pratica con l'esperienza, con il tempo, ma specialmente con la voglia di superare i piccoli ostacoli che incontriamo, di andare oltre le piccole incomprensioni e andare avanti sempre e comunque. Ma spesso, anzi tantissime volte, non  ci riusciamo, perchè siamo uomini, siamo imperfetti, siamo restii e siamo codardi perchè  è sempre più facile cedere all'orgoglio che aprirsi alla comprensione. Ma l'importante è provarci, provarci e provarci ancora. Perdonare ci rende liberi, ci rende migliori e ci fa stare bene. Allora perchè non provarci?

venerdì 15 ottobre 2010

Fight.

Nella vita ognuno di noi, prima o poi, deve fare i conti con le proprie battaglie.
Tutti abbiamo una battaglia da combattere, una sfida da affrontare: che sia per amore, per lavoro, per salute o per qualsiasi altra cosa. Ma soprattutto dovremmo fare dei sacrifici per queste.. sacrifici che alcune volte non riusciremo a sopportare, sacrifici che richiederanno coraggio, tenacia e costanza.. sacrifici che a volte saranno più grandi di noi. Ma non per questo dovremo desistere. La vita è troppo breve per arrendersi, e combattere per qualcosa, soprattutto quando questa ci dà la forza per andare avanti, ci dà quella scarica di adrenalina che rende la nostra vita decisamente migliore, più interessante e degna di essere vissuta. Purtroppo, come in ogni sfida, dovremo anche mettere in conto l'alta percentuale di rischi che potremo correre. E senza dubbio il rischio più grande che dovremmo affrontare nel lottare, sarà sicuramente quando saremo costretti a dichiarare la resa.. a renderci conto che abbiamo perso e che spesso, quando le battaglie vanno ben oltre le nostre potenzialità, non possiamo far altro che abbandonare il campo di battaglia, estenuati per lo sforzo, ma fieri di non aver mollato e fiduciosi di poter vincere la prossima battaglia.


venerdì 1 ottobre 2010

Some way.

La vita a volte è esattamente come un'autostrada. 
C'è chi procede tranquillamente per la sua strada sulla sua comoda terza corsia, c'è chi sta nel mezzo a volte procedendo più velocemente e  a volte invece decidendo di dare una scossa alla sua vita con una bella accellerata e c'è chi poi è sempre sulla corsia di sorpasso, sempre con il piede sull'accelleratore, sempre di corsa senza fermarsi mai, sempre pronto a superare tutto e tutti.  La vita è come un'autostrada perchè ognuno ha la sua corsia preferenziale, però ogni tanto possiamo anche cambiare e decidere di scegliere un'altra direzione senza che nessuno ce lo possa impedire. E' un'autostrada perchè tutti procediamo spediti e determinati verso la nostra meta, senza pause a meno che non incontriamo qualche ostacolo, e spesso, purtroppo bisogna fare i conti anche con qualche incidente, perchè, beh, la vita è piena di imprevisti e quando ci imbattiamo in essi, non sempre la corsia di sorpasso ci può aiutare. A volte dobbiamo solo fermarci in qualche piazzola di sosta o in qualche stazione per rifornirci ed essere  così pronti a ripartire per affrontare un nuovo viaggio o semplicemente per tornare a casa.  
La vita è un'autostrada perchè non  possiamo  stare  sempre  sulla strada, alcune volte dobbiamo prendere qualche uscita perchè non si può vagare in eterno: tutti prima o poi arriviamo a destinazione.

sabato 18 settembre 2010

Choices.

A volte mi fermo a pensare e mi chiedo: "E se non fosse questo il mio destino? E se stessi sbagliando tutto? E Se dovessi seguire quello che suggeriva il mio cuore? E se fosse tutto già scritto? O se dovessi solo lasciarmi guidare dal mio istinto?". 
Non si trovano risposte e forse non le avrò mai. Nella vita si cambia e cambiano le persone che ci sono attorno continuamente. Ed è giusto che sia così. Cambia il sole ogni giorno, cambia l'aria, cambiano le stagioni, cambiano le città,  cambiano i vestiti, cambiano le persone e cambiamo noi. E' un ciclo continuo, che si ripete sempre, ma sempre in maniera diversa. A volte ho paura del vuoto, ho paura del nero, dell'incerto, di non sapere chi sarò, con chi sarò.. E' una paura che mi assale all'improvviso. Ma poi penso che devo smettere di farmi tanti problemi sul futuro, sul destino e su quello che mi attende; devo accontentarmi del presente, di quello che ho, della grande fortuna che ho, sperando solo che le persone che mi sono accanto oggi, possano essere con me anche in un domani. 
In fondo so che non smetterò mai di avere paura, di preoccuparmi del domani e forse è meglio così, perchè la paura mi permette di godermi meglio le cose, di assaporare  la vita in tutte le sue sfaccettature, di respirare e di vivere intensamente ogni attimo prezioso. Per cui non mi resta che buttarmi e vedere come va.

martedì 14 settembre 2010

Alone

Quanto vorrei andare via da qui.. anche solo per un pò, anche solo per un giorno. Staccare la spina, spegnere il mondo, vedere posti nuovi, girando senza meta. Alcune volte mi sento diversa, mi sento strana, scocciata. Mi sembra di avercela con il mondo intero, come Irene Grandi " Muoia sotto un tram, più o meno tutto il mondo." Che giornate di merda che mi capitano certe volte. Quando odio sentirmi così. Essere nervosa senza motivo, così di punto in bianco senza un motivo. E allora inizio a scrivere.. è l'unica cosa che riesca veramante a calmarmi. Butto giù due parole, che magari per qualcuno non hanno minimamente senso, e già mi sento meglio, come se parte della mia negatività l'avessi cacciata e intrappolata in qualche lettera. Però qualcosa resta, anche se in parte se ne è andata via, torna inevitabilmente a farmi visita. Torna un pò di malumore, tornano le risposte acide, e il respingere le persone che mi amano. Perchè quando sto così, è la cosa che mi riesce meglio purtroppo. E mi sento infinitamente piccola.

 

Have little faith in me.

Vi siete mai chiesti cosa ci riservi il destino? Cosa ci attende dopo la fine di ogni giorno? Cosa ne sarà di noi? Chi saremo, cosa vorremo, cosa avremo? Saremo felici? Realizzati? Vicini? Lontani? Ci saremo tutti o qualcuno ci avrà lasciati? Saremo sempre gli stessi? Nessuno può saperlo. In fondo siamo tutti viaggiatori con un biglietto di seconda classe verso una meta sconosciuta. Un'incognita X, la cui soluzione, nemmeno il migliore dei matematici saprebbe trovare. Siamo destinati ad essere degli allegri ignoranti del fato. Per fortuna, o per sfortuna a seconda dei punti di vista, eternamente ignari del domani, del poi e del "sarà".

Just Run.

Correre. Il vento ti sfiora delicatamente il viso, una brezza leggera ti agita i capelli, due cuffiette nelle orecchie e una nota sulle labbra. Corri. I piedi oramai fanno parte della strada e la strada fa parte di te. Non ti importa dove sei, dove andrai, chi sei o cosa vuoi. Corri. Non importa quale sia la meta, basta correre. Non importa essere vestita bene, non importa essere truccata: importa che sei fuori dal mondo. Corri. Non senti niente, non provi niente, il mondo è in stand-by e tu sei finalmente sola con te stessa. Corri. Il mondo intorno è solo sfondo e tu sei finalmente libera da tutto e tutti. Ti senti viva, ti senti forte, non senti nemmeno più la stanchezza, ma l'unica cosa che conta è correre finchè hai fiato in corpo, finchè ne senti il bisogno. Corri. E' un'altra dimensione, un'altra atmosfera in cui ci sei solo tu e la tua musica. Il mondo ora ti sembra così lontano, così distante, così innocuo. Corri. Non hai pensieri, la mente è sgombra da qualsiasi preoccupazione o affanno. Ti fermi. La corsa è finita. Il fiato inizia a cedere ed ora è tempo di ripremere play e di tornare a far parte del mondo.


lunedì 13 settembre 2010

Scrivere.


Penso che scrivere sia un diritto di tutti..e io in questo momento sento che tocca a me. Penso che tutti in fondo sentiamo il bisogno di scrivere..perché ci consente di dire tutto quello che pensiamo senza che nessuno ci possa interrompere..senza che la frenetica corsa del mondo ci impedisca di concludere il nostro discorso.
Penso che scrivere ci permetta di pensare meglio, di vivere meglio..e penso che alla fine tutti abbiamo voglia di imparare a farlo, solo che abbiamo  troppa paura.
Quando mi capita di avere una una giornata no, quando le parole non bastano, quando sento che devo buttare fuori tutto quello che mi scoppia dentro, prendo solo un pezzo di carta e una penna: è tutto quello di cui ho bisogno. Non so se per voi sia così, ma io adoro scrivere. E' un fiume di parole che ti scorre dentro, è un flusso di pensieri che ti attraversa, ti emoziona, ti carica e che devi per forza riversare in un foglio. E senti che non è mai abbastanza. Nella vita non dedichiamo mai abbastanza tempo agli altri, a riflettere, a noi stessi, ma penso che scrivere di noi, di quello che ci circonda, di quello che ci sconvolge, di quello che ci terrorizza, di quello che ci fa innamorare, di quello che ci apre il cuore..Beh credo modestamente che sia il migliore dei modi per usare il nostro tempo.